Imma Tataranni torna su Raiuno il 27 settembre per la seconda stagione

Imma Tataranni torna su Raiuno il 27 settembre per la seconda stagione

Imma Tataranni torna su Raiuno il 27 settembre per la seconda stagione.

Nei nuovi episodi affronta una crisi coniugale, Vanessa Scalera: «Interpretarla mi ha concesso di esagerare»

 

È un po’ una versione al femminile de Il Commissario Montalbano, Imma Tataranni-Sostituto procuratore, serie ispirata al ciclo romanzesco firmato da Mariolina Venezia che torna su Raiuno il 27 settembre per la seconda stagione in 4 episodi.

Invece del barocco siciliano sullo sfondo c’è Matera, la “città dei sassi” diventata nel 2019 capitale europea della cultura, e al posto delle sarde a beccafico, cibo preferito dal Commissario, si mangiano nodini di mozzarella.  Ma per il resto la procuratrice lucana somiglia assai a Montalbano, come spiega anche l’attrice Vanessa Scalera che la interpreta: «L’impianto del giallo è lo stesso di Camilleri: mette al centro una protagonista che giganteggia su tutto».

Imma Tataranni in effetti è una tipa parecchio rompiscatole, ama le fantasie animalier ed è allo stesso tempo donna di legge e madre di famiglia. Ha un marito che la asseconda (Massimiliano Gallo) e una figlia in piena ribellione adolescenziale, un capo col quale si scontra (Carlo Buccirosso) e un assistente carabiniere davvero molto figo (Alessio Lapice) che invece pende dalle sue labbra. Ed è dotata di un fiuto eccezionale per le indagini, durante le quali il “crime” cede spesso il passo alla commedia. Sfortunatamente, oltre che indagare, nei nuovi episodi dovrà affrontare pure una crisi coniugale, proprio per via del carabiniere belloccio.

«Imma è una donna tosta che suo malgrado diventa simpatica» insiste Scalera «Interpretarla è stato divertentissimo, perché mi sono concessa di esagerare. Cosa colpisce di lei? Il suo essere assolutamente diretta. Una che arriva subito al sodo, è sempre a contatto con le sue emozioni e non si vergogna di urlare, piangere o mandare a quel paese la gente». E che in qualche modo rappresenta la forza e la vitalità delle donne del Sud. «Sono anch’io pugliese e schietta mio malgrado. Mi riconosco in quella tempra, e ho donato a Imma la mia».

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