Tutto chiede salvezza: la serie Netflix che racconta il disagio mentale è davvero una bella sorpresa.

Tutto chiede salvezza: la serie Netflix che racconta il disagio mentale è davvero una bella sorpresa.

Tutto chiede salvezza: la serie Netflix che racconta il disagio mentale è davvero una bella sorpresa.

È appena arrivata su Netflix ed è già al terzo posto tra le serie più viste in Italia. A ragione: Tutto chiede salvezza è un bel prodotto da guardare di un fiato (sono 7 episodi), magari con un fazzoletto a portata di mano.

 

Che cosa racconta: Daniele, 20 anni (Federico Cesari) è un ragazzo apparentemente come tanti altri, eppure una mattina si sveglia nel reparto di un ospedale psichiatrico.  Non ricorda che cosa gli è successo, e gli viene comunicato che ha ricevuto un TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio) dopo un grave episodio psicotico e che dovrà restare in osservazione per 7 giorni. Con un episodio per ognuno di quei giorni, la serie lo segue nella sua esperienza, mentre con l’aiuto dei medici recupera coscienza di sé e si confronta coi compagni di stanza e gli infermieri. Insieme a lui ci sono un ragazzo omosessuale e gravemente bipolare (il bravissimo Vincenzo Crea) e un altro in stato catatonico con un padre operaio che non si rassegna. E ancora, un gigante trentenne che ragiona come un bambino, un povero ragazzo completamente demente, un anziano e affettuoso maestro elementare che in realtà nasconde un gravissimo disturbo. E nel reparto femminile, una famosa influencer che ha tentato il suicidio. Tutte persone travolte dalle maree della vita, e come lui, in cerca di un salvagente a cui aggrapparsi.

Perché guardarlo: Tutto chiede salvezza è tratta dal romanzo omonimo di Daniele Mencarelli, vincitore dello Strega giovani nel 2020, che raccontava una storia in gran parte autobiografica. La serie, infatti, ha un forte sapore di verità, reso ancora più autentico da un cast molto ben assortito. È capace di commuovere e nello stesso tempo far sorridere, mentre tratta con grande intensità, ma anche delicatezza, il tema del disagio mentale, che il cinema italiano ha raccontato forse troppo poco. E gli si perdona qualche momento un po’ macchiettistico, per l’affetto e l’empatia che riesce a farci provare per i suoi protagonisti.

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