Boris 4 è sempre più Boris: la serie al debutto su Disney+ il 26 ottobre

Boris 4 è sempre più Boris: la serie al debutto su Disney+ il 26 ottobre

Boris 4 è sempre più Boris: la serie al debutto su Disney+ il 26 ottobre con l’intero cast riunito è assolutamente da-non-per-de-re

 

La considero la più divertente serie comedy prodotta in Italia (e lo sapete) ma giuro che questo è il mio ultimo post su Boris – a meno che non venga prodotta una quinta stagione, ovviamente.

Come ho già scritto, la serie torna su Disney+ il 26 ottobre per una quarta stagione (in 10 puntate) che a distanza di oltre 12 anni dalla conclusione riunisce l’intero cast e ci catapulta in un nuovo mondo della tv cialtrona.

 

Che cosa succede nei nuovi episodi: Anni dopo Gli occhi del cuore, qualcosa è cambiato: lo stagista Alessandro oggi è il delegato della Grande Piattaforma internazionale, ed è a lui che gli attori Stanis e Corinna, che nel frattempo si sono sposati e hanno fondato una casa di produzione che perde soldi da tutte le parti, devono fare riferimento quando decidono di girare un’improbabile Vita di Gesù. Il regista René Ferretti, la sua assistente Arianna, il direttore della fotografia Duccio, l’elettricista Biascica e tutti gli altri sono chiamati a far parte di una nuova produzione che si rivela altrettanto cialtrona delle precedenti, mentre la Grande Piattaforma chiede modifiche alla sceneggiatura sempre più demenziali: la “storia teen” con Giuda e Gesù amici da bambini o l’attenzione all’inclusion con rappresentanti coreani nel ruolo dei discepoli. Intanto Lopez, produttore esecutivo, ricicla i soldi del cugino camorrista e popola il set di comparse calabresi.

 

Perché guardarla: «L’inferno è lastricato di quarte stagioni» dicono a un certo punto i tre sceneggiatori, ma in realtà Boris4 non tradisce il proprio marchio, e anzi, continua a farci sganasciare come se il tempo non fosse mai passato. Lo spiegano i veri sceneggiatori Luca Ciarrapico e Mattia Vendruscolo, («bisognava cambiare tutto perché non cambiasse niente») che hanno reso la serie capace di adeguarsi all’attualità senza rinunciare a sé stessa e alla propria vocazione satirica. Se le stagioni precedenti, in onda su quella che allora era la “nuova” tv satellitare, prendevano in giro la “vecchia” tv generalista, oggi Boris4 ironizza precisamente su sé stessa e sull’universo creato dalle piattaforme dello streaming che la ospitano, sulle quali l’ossessione per gli algoritmi e la diversity conduce spesso a risultati involontariamente comici. E ci offre una critica intelligente e divertente al mondo della serialità tv, che forse non è poi migliorato tanto come credevamo.

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