Sanctuary: Margaret Qualley è una escort “dominatrice” nel film in uscita il 17 novembre

Sanctuary: Margaret Qualley è una escort “dominatrice” nel film in uscita il 17 novembre

Sanctuary: Margaret Qualley è una escort “dominatrice” nel film in uscita il 17 novembre (e vi terrà col fiato sospeso fino alla fine)

 

Un “romantic thriller” molto particolare, interamente girata all’interno della suite di un hotel di lusso e con due soli protagonisti, entrambi pazzeschi. Lei è Margaret Qualley, figlia della superstar Andie MacDowell, una delle giovani attrici più promettenti del panorama internazionale (e che abbiamo molto apprezzato nella bellissima serie Netflix Maid, proprio accanto a sua madre), lui Christopher Abbott, meno conosciuto ma altrettanto perfetto nel ruolo. La regia è di Zachary Wigon, al suo secondo lavoro, la sceneggiatura di Micah Bloomberg, il film arriva al cinema il 17 novembre.

 

Che cosa racconta: È difficile parlare della trama di Sanctuary senza fare spoiler che rovinerebbero il piacere dello spettatore. Accontentatevi di questo: nella suite di un albergo di lusso, un affascinante manager riceve una altrettanto fascinosa incaricata dalla società che sta per assumerlo nella posizione di Ceo, apparentemente per firmare alcuni documenti e completare le procedure. Tuttavia, man mano che tra i due il dialogo va avanti (e diventa sempre più aggressivo) ci rendiamo conto che in realtà stanno portando avanti un gioco di ruolo: lei è una escort “dominatrix”, lui un danaroso cliente che le ha fatto una richiesta molto particolare, fornendole addirittura un copione al quale attenersi.  Tra finzione e realtà il gioco va avanti attraversando una serie di colpi di scena durante i quali i ruoli dei due protagonisti spesso si invertono, fino ad arrivare a un finale di rottura, inaspettato (che però qualcuno, me compresa, potrebbe trovare un tantino deludente).

Perché guardarlo: Finale a parte (fatemi sapere voi se vi ha soddisfatto), il film è un’eccezionale prova di scrittura cinematografica basata interamente sui dialoghi, che riesce a tenere l’attenzione dello spettatore sempre viva e in tensione. Chi sono davvero i due personaggi? Che cosa sta succedendo realmente tra loro, dove comincia la finzione e che cosa invece è verità?

«Da tempo volevo fare un thriller con protagonista una escort» ha spiegato il regista Wigon: «Una escort “dominatrice” occupa una posizione paradossale: è una donna che ha un grandissimo potere sul suo cliente e nello stesso tempo non ne ha nessuno. Allora mi sono chiesto: perché le persone entrano in certi giochi di ruolo? E in che modo questi si intersecano, oppure no, con la loro vita reale?». Guardando il film, ognuno di noi troverà (forse) le sue risposte.

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