Il binge watching del week-end: Patrick Melrose, con Benedict Cumberbacht pazzesco nei panni di un aristocratico eroinomane.

Per il binge watching di questo fine settimana ho scelto una miniserie che è uscita in Italia nel 2018 (e di cui forse si è parlato troppo poco) e che potete recuperare nella Sky box. Il suo titolo è Patrick Melrose e il protagonista Benedict Cumberbatch, ci offre una delle sue interpretazioni più straordinarie.

Di che cosa parla: Tratta dal ciclo di romanzi semi autobiografici dell’aristocratico inglese Edward St Aubyn, racconta la vita di un rampollo dell’aristocrazia, Cumberbacht appunto, dedito agli stupefacenti e ossessionato dagli abusi subiti dai genitori gravemente disturbati. La storia comincia nei primi anni Ottanta con il giovane Patrick eroinomane e potenziale suicida, per concludersi nel 2005 quando è ormai un avvocato padre di 3 figli che nasconde a tutti il suo alcolismo. E si snoda per 5 episodi con molti flashback sulla sua infanzia straziata dalle molestie sessuali e dal sadismo del padre (interpretato da Hugo Weaving) e dalla colpevole indifferenza della madre (Jennifer Jason Leight).

Perché guardarla: Tanto per cominciare i romanzi di Aubyn, ripubblicati nel 2012, sono stati apprezzatissimi da lettori eccellenti come Zadie Smith, Bret Easton Ellis e dallo stesso Cumberbacht, che ha lavorato al suo personaggio a stretto contatto con l’autore. E soprattutto, l’attore è assolutamente eccezionale nel ritrarre quel gentiluomo eroinomane, sociopatico e tormentato da una voce interiore con la quale dialoga ossessivamente incurante di chi lo ascolti. Lo vedremo infilarsi aghi nelle vene, strisciare sul pavimento e biascicare nonsense, in una critica graffiante dell’upper class inglese che tuttavia non perde mai un fondo di humor tutto british in grado di trasformare ogni tragedia in black comedy.  «Per moltissimi anni mi è stato chiesto se ero io Patrick Melrose» ha osservato Aubyn «Finalmente ho potuto rispondere di no: Patrick Melrose è Benedict Cumberbatch».