Love, Death + Robots, una serie di capolavori in animazione assolutamente da recuperare.
A proposito di animazione, e visto che vi ho appena parlato di Zerocalcare, la prossima serie che voglio consigliarvi di recuperare in questi giorni è Love Death + Robots, che trovate sempre su Netflix. 3 stagioni antologiche composte rispettivamente da 18, 8 e 9 corti animati di genere diverso, alcuni dei quali sono piccoli capolavori, da guardare anche in pillole saltando qua e là.
Di che cosa parla: Love, Death + Robots è una serie antologica in animazione pensata per un pubblico adulto e realizzata da un team di animatori tutti differenti provenienti da diversi Paesi. Ogni episodio sviluppa una propria narrazione a tema fantascienza, horror o commedia, sui temi dell’amore, della morte e dei robot. È stata prodotta da due maestri, Tim Miller, il regista di Deadpool e David Fincher, già alla regia di Alien 3, Fight Club e Gone Girl, insomma, c’è da fidarsi.
Perché vederla: Come dicevo, alcuni dei corti proposti dalla serie sono davvero dei capolavori, a partire dal bellissimo Jibaro (nella foto) scritto e diretto da Alberto Mielgo che conclude la terza stagione, una storia ambientata all’epoca della brutale colonizzazione del Sudamerica che racconta un cavaliere spagnolo sordomuto alle prese con una bellissima e letale sirena (ha vinto un Emmy). Dalla prima stagione vi segnalo La testimone, bellissimo e sempre firmato da Mielgo, ma anche il lillipuziano L’era glaciale, il sognante La notte dei pesci, Alternative storiche, in cui Hitler continua a morire in una serie di modi assurdi e spassosi e Zima Blu, riflessione fantascientifica sulla vita e sull’arte. Dal secondo volume il divertente Servizio clienti automatico, poi Era la notte prima di Natale, con un mostruoso Santa Claus, e lo straniante Il gigante affogato. Dal terzo, oltre ovviamente a Jibaro, La notte dei minimorti, il fantascientifico Sciame e l’animalista Mason e i ratti.
Tuttavia credetemi, gli episodi sono tutti da guardare.
