Mrs America: Cate Blanchett racconta la lunga battaglia politica delle donne americane per la parità dei diritti

Mrs America: Cate Blanchett racconta la lunga battaglia politica delle donne americane per la parità dei diritti

Mrs America: da recuperare la serie Tim Vision con Cate Blanchett che racconta la lunga battaglia politica delle donne americane per la parità dei diritti

 

Tim Vision è un network di cui si parla poco, eppure ha ospitato una delle serie più interessanti degli ultimi anni, The Handmaid’s tale, tratta dal romanzo distopico di Margaret Atwood.

La serie che oggi voglio consigliarvi di recuperare però è un’altra, ed è arrivata nel 2020, presentata anche in anteprima alla Festa del cinema di Roma. Si intitola Mrs America, è ambientata negli anni Settanta e vede protagoniste uno straordinario “esercito” di  attrici.

 

Che cosa racconta: Illinois, 1971, congresso Repubblicano: ai tavoli dove siedono gli uomini viene servito il dolce, sul palco l’antifemminista più famosa d’America, Phillys Schlafly, sfila in bikini a stelle e strisce per sostenere il partito. Comincia così Mrs America, serie super patinata che narra la storia dell’Equal Rights Amendment, ovvero l’emendamento alla Costituzione americana che stabilisce la parità tra i sessi. Approvato nel 1971 grazie agli sforzi delle femministe, per trasformarsi in legge avrebbe dovuto essere ratificato in 38 Stati. Alla scadenza dei termini, nel 1982, ne mancavano 3. La serie ripercorre le tappe della battaglia di cui furono protagoniste le donne, conservatrici contro femministe, una delle più dure lotte culturali degli anni Settanta, partendo dalla conservatrice Schlafly, alias “fidanzatina della maggioranza silenziosa”, che fino alla fine si oppose alla parità.

 

Perché guardarla: Come dicevo, il racconto di questa battaglia schiera un “esercito” di attrici super che già da solo fa metà della storia. Cate Blanchett interpreta la protagonista Schlafly, madre di famiglia e accanita oppositrice dell’emendamento che divenne autrice di un bollettino popolarissimo in cui ne illustrava i pericoli. Rose Byrne è la giornalista Gloria Steinem, la guida del movimento femminista, Uzo Aduba, che per il ruolo ha vinto l’Emmy è Shirley Chisholm, la prima afroamericana candidata alle presidenziali. E ancora, Tracey Ullman veste i panni dell’attivista Betty Friedan, fondatrice della National Organization for Women, Elizabeth Banks è Jill Ruckelshaus, una delle poche Repubblicane a favore, Margo Martindale l’avvocatessa Bella Abzug, detta “la combattente”. Tra riti casalinghi e passaparola tra amiche, collettivi femministi, dibattiti politici e scontri privati, la serie, stilosissima nelle sue ricostruzioni degli anni Settanta, fotografa un momento cruciale del percorso di consapevolezza al femminile e vanta anche una deliziosa sigla d’apertura sulle note della hit coeva A Fifth of Beethoven di Walter Murphy.

 

Per completezza di informazione, vale la pena ricordare che in  America il dibattito sull’Equal Rights Amendment è rimasto “caldo” fintanto che la proposta, ridiscussa ogni anno dopo la sconfitta dell’82, nel gennaio 2020 ha finalmente raggiunto le 38 ratifiche necessarie. Il 23 ottobre 2021, l’emendamento è stato pienamente e validamente ratificato ed è ora parte della Costituzione americana.

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