Lasciatevi incantare da The bad guy, la più bella mafia story degli ultimi anni.

Lasciatevi incantare da The bad guy, la più bella mafia story degli ultimi anni.

Lasciatevi incantare da The bad guy, la più bella mafia story degli ultimi anni.

 

La prima stagione ha debuttato l’8 dicembre su Prime Video e confesso di averla iniziata con qualche perplessità. Sbagliavo.

The bad guy è la grande sorpresa di questa stagione, anzi, una delle migliori serie italiane degli ultimi anni.

 

Che cosa racconta: Nino Scotellaro (lo interpreta Luigi Lo Cascio) è un magistrato siciliano che da sempre combatte la mafia, ha una sorella carabiniere (Selene Caramazza) ed è sposato con una brillante avvocatessa (lei è Claudia Pandolfi), figlia di un collega fatto assassinare da un boss di Cosa di nostra. È proprio quel boss che il magistrato insegue da ben 15 anni, ma ogni volta che sta per mettergli le mani addosso quello scompare misteriosamente, tanto da indurlo a sfogarsi con la stampa: deve esserci qualcuno che lo avverte. Sarà forse per questa imprudenza che improvvisamente è lui stesso a venire accusato di essere il traditore, e inchiodato da una serie di intercettazioni, finisce condannato a 15 anni di carcere.

Cinque anni dopo la sua vita sembra finita, senonché Nino riesce ad evadere in un modo rocambolesco che non svelo (per non rovinarvi il piacere di fare la ola agli sceneggiatori). Si rifugia in casa di un mafioso (Vincenzo Pirrotta) che ha conosciuto da magistrato, tutti lo credono morto e lui elabora un piano disperato: assumere una falsa identità e uccidere il boss che lo ha incastrato, presentandosi al battesimo del nipotino. Di lì la storia prosegue con sviluppi surreali in perfetto equilibrio tra il dramma e la commedia, mentre Nino pian piano si trasforma suo malgrado in un “uomo d’onore” e contemporaneamente seguiamo le vite parallele della sorella che lo crede un traditore e della moglie a pezzi per la sua dipartita.

Avvertenza: la serie è in 6 episodi e si interrompe sul più bello, speriamo che il seguito arrivi presto.

 

Perché guardarla: È presto detto, The bad guy è un piccolo capolavoro: di scrittura, di trovate narrative, di dialoghi, di casting, di regia, di ambientazioni, e non ha nulla da invidiare alle grandi serie americane. Un incastro assolutamente “local” ma grandiosamente “glocal” in cui tutto funziona perfettamente, sostenuto da una regia molto pop, quasi “tarantiniana” (la firmano Giuseppe G. Stasi e Giancarlo Fontana). Lo Cascio, che sta vivendo un momento di grande successo, è splendido, ottime Pandolfi e Caramazza, e soprattutto l’intero gruppo dei mafia boys capeggiati da Pirrotta, irresistibile. Azzeccatissimi anche i personaggi di contorno, la bellissima Giulia Maenza e l’avvocatino imbranato interpretato da Alessandro Lui. La Sicilia, dove si svolge l’intera vicenda è resa surreale dalla scelta di location kafkiane, tra cui l’inquietantissimo parco acquatico sede del business mafioso, dove i morti ammazzati vengono dati in pasto alle orche, e perfino l’odioso (e imprescindibile) tributo alla “diversity” è pagato con un’intelligenza che non inficia la sceneggiatura, anzi la arricchisce. Insomma: la serie è assolutamente da non perdere.

 

Attenzione spoiler: Non ci crederete (o forse sì) ma la scena nella serie in cui assistiamo al crollo del ponte di Messina ha scatenato le ire di alcuni politici, tra cui l’attuale ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini.  Il sottotesto è che il ponte è stato costruito (male, ovviamente) dalla mafia, ma per una volta credo gli sceneggiatori non si siano allontanati troppo da un futuro prossimo venturo.  

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