Raiuno racconta la vita di Fernanda Wittgens

Raiuno racconta la vita di Fernanda Wittgens

Raiuno racconta la vita di Fernanda Wittgens, la prima donna direttrice di un museo, la interpreta Matilde Gioli

 

La storia di Fernanda Wittgens, prima direttrice donna della Pinacoteca di Brera, Rai l’ha presentata oggi, Giorno della memoria, perché fu anche un’eroina della Resistenza che contribuì a salvare le vite di decine di ebrei, onorata come Giusta tra le nazioni.

Il film che la racconta si intitola semplicemente Fernanda e va in onda su Raiuno il 31 gennaio in prima serata per la regia di Maurizio Zaccaro.

A interpretarla c’è Matilde Gioli (nella foto).

 

Che cosa vedremo: Fernanda, classe 1903, da bambina resta folgorata dal Cristo morto del Mantegna conservato a Brera, e nonostante non sia incoraggiata dalla sua famiglia, si laurea in storia dell’arte. A 24 anni viene assunta dal direttore della Pinacoteca, Ettore Modigliani come “operaia avventizia” e grazie alla sua passione e preparazione ne diventa l’assistente.

Con l’avvento del fascismo e delle leggi razziali Modigliani vieni destituito e Fernanda decide di prestare aiuto allefamiglie ebree perseguitate aiutandole ad espatriare in Svizzera,mettendo a rischio la propria vita e quella della madre e delle sorelle. Nel frattempo si prodiga anche per salvare dai bombardamenti e dalle razzie naziste le opere d’arte conservate a Milano, nascondendole persino in casa propria. Denunciata poi da un ebreo collaborazionista, nel 1944 finisce in carcere, ne uscirà con la Liberazione.

E fin qui è storia.

Il film però indugia anche immaginando la sua vita privata (di cui si hanno pochissime notizie biografiche): la relazione epistolare con giovane tedesco che la deluderà diventando un ufficiale nazista, e quella con un operaio della Pinacoteca che si innamorerà di lei e della bellezza dell’arte.

 

Perché guardare il filmFernanda racconta una bella storia di femminile che vale la pena conoscere per i valori che veicola: l’amore per l’arte e la bellezza, l’impegno civile e il coraggio di non restare indifferenti di fronte alle ingiustizie, la resilienza di una donna che non si lascia mai sconfiggere. Peccato solo per la confezione Rai, a tratti un po’ troppo didascalica nonostante l’accurata ambientazione d’epoca (il film è stato in parte girato nella vera Pinacoteca di Brera) e i bellissimi costumi.

Matilde Gioli ha raccontato di essere rimasta conquistata dal personaggio, il suo primo ruolo da protagonista, per di più nei panni di una donna realmente esistita. E di aver cercato di «rendere Fernanda il più possibile aderente alla realtà», grazie alle sue biografe Giovanna Ginex e Rosangela Percoco, autrici diLallodola, dal soprannome che le aveva dato il direttoreModigliani.

Il film è il primo di una collezione Rai dedicata a grandi donne,che proseguirà raccontando l’astrofisica Margherita Hack, la poetessa Alda Merini e la politica Tina Anselmi

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