Che cosa resterà del Sanremo 2023

Che cosa resterà del Sanremo 2023

Che cosa resterà del Sanremo 2023? La vittoria di Marco Mengoni, il bacio di Rosa Chemical a Fedez, gli abiti scultura di Chiara Ferragni

 

Sanremo ha appena concluso l’edizione 2023 con la vittoria (annunciatissima) di Marco Mengoni con la sua Due vite, seguito al secondo posto da Lazza con Cenere e al terzo da Mr. Rain con Supereroi (ultimo classificato su 28, Sethu con Cause perse).

Che cosa ne ricorderemo?

 

I conduttori: Bene Amadeus, che ormai gioca in casa anche se forse un pelino sottotono, delizioso Gianni Morandi, con quell’aria distratta di chi avrebbe preferito il divano di casa sua.

Le conduttrici: Un po’ deludente Chiara Ferragni (ma forse l’aspettativa era troppa). Per carità, look insuperabili(straordinari gli abiti di Dior e Schiaparelli) e tanta buona volontà, ma è come se il suo sforzo di portare un messaggio sociale si fosse fermato in superficie, e l’autoreferenzialità della lettera a sé stessa non ha aiutato. Del resto, condurre non è il suo mestiere (anche se nella serata di sabato appariva molto più sciolta).

Graziosa la giornalista Francesca Fagnani, elegante (indossava Armani), professionale e anche ironica, peccato che Amadeus e Morandi l’abbiano praticamente ignorata.

Bellissima (e altissima) la pallavolista Paola Egonu, al debutto fasciata in un peplo bianco (anche lei in Armani). Elegante e molto naturale, purtroppo anche lei penalizzata dal monologo, che al festival, chissà perché, suona sempre un po’ falso.

Preparata e divertente Chiara Francini, che di professione fa l’attrice (e si è visto) molto spiritosa negli abiti da sera Moschino. Ha fatto il suo.

 

Le canzoni: Niente di veramente entusiasmante, ma qualcosa c’era. Le più belle sono quelle di Mengoni (e per una volta ha vinto il migliore) e Elodie, Lazza ha portato un bel pezzo ritmato, e anche quello di Rosa Chemical non è male, soprattutto nella versione con l’orchestra. Deludenti i brani di Giorgia, di Paola e Chiara e degli Articolo 31 per i quali c’era grandissima aspettativa. Saranno poi le classifiche radiofoniche a dirci che cosa è piaciuto veramente.

 

I duetti: Grandioso Marco Mengoni in Let it be col coro gospel che ha cantato al matrimonio di Harry e Meghan (e infatti ha vinto la serata), splendide e affiatatissime Giorgia ed Elisa, divertenteOlly con Lorella Cuccarini in una versione superpop di La notte vola.

A me sono piaciuti: Madame con Via del campo, Colapesce e Dimartino con Carla Bruni in Azzurro (anche se potevano lavorarci un po’ di più), Rosa Chemical con Rose Villain, LDAcon Alex Britti, gli Articolo31 con Fedez, Colla Zio con Ditonellapiaga (in Salirò) e perfino Grignani con Arisa. Pessima Ariete con Sangiovanni (hanno massacrato Battiato),imperdonabile Eros Ramazzotti che non si ricorda le parole delsuo testo mentre lo canta con Ultimo.

 

Le polemiche: Insopportabile nella prima serata l’exploit diBlanco, fischiato dal pubblico mentre devastava le rose del palco durante la sua esibizione, con l’aggravante di aver specificato: ho cercato di divertirmi. Preparato o falso che fosse, merita uno “zero”. Il direttore di Raiuno Stefano Coletta ha dovuto dissociarsi da Fedez e la sua canzone “antigovernativa, della serie: “molto rumore per nulla”. Adorabile il furbissimo Rosa Chemical, che è riuscito a rubare un bacio a Fedez e la scena al vincitore (nella foto).

 

I look: Elegantissime Elodie e Mara Sattei, sciatta Anna Oxa,sulla quale si sono scatenati i social, Giorgia come al solito ha sbagliato tutto e anche Madame poteva fare molto meglio.

Gli abiti più interessanti però li ha indossati Chiara Ferragni, tra nude look, insulti ricamati e corpetti scultura, e su questo non c’è dubbio.

 

Gli ospiti: Roberto Benigni (che ha aperto il festival con un monologo sulla Costituzione) lo preferivo quando si infilava sotto la gonna della Carrà. Pazzesco Al Bano (in trio con Morandi e Massimo Ranieri) che alla bella età di 79 anni ha sfoggiato una potenza vocale e una capacità di intonazione da mangiarsi tutti i cantanti in gara. I Maneskin hanno fatto il loro (giustamente guardandosi bene dallo spaccare gli strumenti sul palco), l’ospite più interessante è stato forse il comico Angelo Duro, con l’unico monologo davvero trasgressivo, e mi è piaciuto anche Alessandro Siani. Momento “amarcord” con gli omaggi ai grandi vecchiPeppino Di Capri, Gino Paoli e l’irrefrenabile Ornella Vanoni, l’unica vera campionessa di scorrettezza da tenere sotto controllo (impagabile l’espressione del direttore d’orchestracostretto a trasferire la sua postazione, al quale ha ordinato in diretta prima di mettersi a cantare: ti voglio vedere).

 

Gli ascolti: La finale di sabato 11 febbraio ha fatto 12.256.000 spettatori con il 66% di share, ascolti mai così alti dal 1997(curiosamente era l’edizione condotta da Mike Bongiorno, Piero Chiambretti e Valeria Marini e vinta da Jalisse). La prima serata, martedì 7, era partita con 10 milioni e 757mila telespettatori e il 62.4% di share.

 

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