Tramite amicizia di Alessandro Siani esce al cinema il 14 febbraio e fa ridere sul serio!

Tramite amicizia di Alessandro Siani esce al cinema il 14 febbraio e fa ridere sul serio!

Tramite amicizia di Alessandro Siani esce al cinema il 14 febbraio e fa ridere sul serio!

 

Non avrei mai pensato di scrivere un post su una commedia italiana di questo tipo, ma Tramite amicizia, il nuovo film di Alessandro Siani che arriva al cinema il 14 febbraio, lo merita. E per un motivo fondamentale: è un film che fa molto ridere.

Parte da una trovata piuttosto geniale, e cioè quella dell’agenzia che “noleggia” gli amici, mette insieme un bellissimo cast molto azzeccato che vede accanto a Siani un Max Tortora al suo meglio, una stupenda Maria Di Biase, Matilde Gioli frizzantissima in un ruolo comico e perfino un cammeo del franceseBruno Gouery, collega di Lily Collins in Emily in Paris (visto anche in White Lotus 2). E come dicevo, è molto, molto divertente.

 

Che cosa racconta:

Lorenzo (Siani) è il titolare di un’agenzia che “noleggia” amici, e passa le sue giornate a offrire spalle su cui piangere o accompagnare ricche clienti a fare shopping. Un giorno a chiedergli aiuto è proprio la sua famiglia: l’azienda produttrice di dolciumi dove lavorano i suoi zii sta per essere venduta, il motivo è la depressione del proprietario (Tortora) un uomo solitario e privo di amicizie, e Lorenzo deve assolutamente intervenire per fargli cambiare idea prima che licenzi gli operai.

Con l’aiuto della cugina (Di Biase) e di una piccola truffatrice (Gioli) incontrata per caso, lui riesce effettivamente a creare un legame con l’imprenditore, e si imbarca insieme a lui in un folle viaggio a Parigi. Il finale è ovviamente lieto e scontato, ma nell’arrivarci si fa il pieno di trovate spassose e di battute che fanno ridere sul serio (e si riflette anche un po’).

 

Perché guardarlo:

I motivi principali ve li ho già elencati, ma Tramite amiciziaè anche un film che basa la sua comicità su tematiche sociali molto attuali come la solitudine che oggi ci attanaglia, l’abitudine tutta italiana di concedere favori o posti di lavoro “tramite amicizia” (nel film c’è una battuta che lo sottolinea), la disperazione dei lavoratori che subiscono impotenti decisioni “dall’alto” che li lasciano privi di sostentamento. Siani spiegava: «Al cinema non è più il tempo delle favole, oggi ci sono le bollette, la guerra, il Covid che ancora circola. Un raffreddore dura più dello stipendio, il muto più dell’amore. Sorridere è importante, ma abbiamo bisogno di una comicità più riflessiva».

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