Rocco Schiavone torna su Raidue il 5 aprile: intervista a Marco Giallini

Rocco Schiavone torna su Raidue il 5 aprile: intervista a Marco Giallini

Rocco Schiavone torna su Raidue il 5 aprile: intervista a Marco Giallini

Gli italiani lo amano quasi quanto il collega Montalbano, col quale condivide lo humor nero e un consistente tocco di cinismo. Rocco Schiavone è il vicequestore creato dalla penna di Antonio Manzini (i romanzi sono pubblicati da Sellerio) e il 5 aprile riparte su Raidue con la quinta stagione in quattro episodi, in cui lo troveremo più chiuso e se possibile ancora più tormentato, ad indagare sull’omicidio di una professoressa esperta di Leonardo da Vinci.

 Poliziotto ingovernabile, romano fino al midollo ma costretto a lavorare ad Aosta, una città che detesta, Schiavone assomiglia ai criminali a cui dà la caccia e nel privato è perennemente accompagnato dal fantasma della moglie scomparsa a cui parla come se fosse viva, che in questa stagione (con un coup de théâtre degno di Beautiful) avrà il volto dell’attrice Miriam Dalmazio, al posto di Isabella Ragonese.

A interpretarlo c’è l’attore Marco Giallini.

Giallini, qual è il suo rapporto con Schiavone?

«È un personaggio che amo moltissimo anche nella sua scorrettezza, quando partì la prima stagione ci fu un’interrogazione parlamentare perché fumava le canne, lo trovai assurdo. Da ragazzino guardavo i polizieschi, ma certo non mi è mai venuto in mente di prendere una pistola e uscire a fare una rapina. Tuttavia parliamo di Rai e lo capisco, anche se poi basta andare su una qualsiasi piattaforma per assistere a ben altre scorrettezze».

Entrambi condividete l’esperienza della perdita della propria compagna, lei ne ha parlato spesso. Schiavone però ultimamente ha incontrato una donna, la giornalista Sandra Buccellato, interpretata da Valeria Solarino, con la quale in qualche modo ha una relazione.

«Io però non credo che il personaggio non potrà mai innamorarsi di nuovo, anche se forse qualcosa sta cambiando, e la voce di sua moglie comincia ad affievolirsi. Lo dico per esperienza: quando perdi la donna con la quale hai passato gran parte della tua vita, all’inizio il dolore ti impedisce perfino di parlarne. Poi il tempo passa e in qualche modo la vita ricomincia. Ma ti senti come se ti mancasse un braccio, e legarti a un’altra è quasi impossibile. L’amore è una questione di responsabilità, quando mi sposai fu mia moglie a “trascinarmi” all’altare, ricordo mio suocero preoccupato: ma Giallini si presenterà? Per quanto riguarda me, oggi la priorità sono i miei due figli, il resto si vedrà». 

Lei sta per compiere sessant’anni, tempo di bilanci?

«Macché, io ancora impenno con la moto: mi sento un ragazzotto».

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