Profilo falso la nuova sexy serie colombiana ha fatto il boom su Netflix

Profilo falso la nuova sexy serie colombiana ha fatto il boom su Netflix

Profilo falso la nuova sexy serie colombiana ha fatto il boom su Netflix

 

Si intitola Profilo falso e nel momento in cui scrivo è al secondo posto tra le serie più viste in Italia su Netflix. Un titolo stuzzicante per raccontare una storia di catfishing che è fondamentalmente il pretesto per un soft porno un po’ sullo stile di 365 giorni (ve lo ricordate? Trama inconsistente ma sesso a volontà e un protagonista italiano, il palestratissimo bel tenebroso Michele Morrone).

I protagonisti di Profilo falso, una produzione colombiana in 10 episodi, sono invece la trentatreenne messicana Carolina Miranda e il quarantenne venezuelano Rodolfo Salas, attori entrambi noti soprattutto per le telenovelas. 

 

Che cosa racconta:

Perdonatami ma qui devo fare degli spoiler, anche perché la trama è talmente esile (e complicata) che se non metto insieme un po’ di fatti non ci capite nulla.

Camila è una bellissima ballerina messicana che lavora in un grande spettacolo sexy a Las Vegas. Un giorno incontra il fascinosissimo Fernando, conosciuto su Tinder, che le si presenta come facoltoso chirurgo plastico colombiano, e tra i due nasce la passione. Li seguiamo fare sesso (con scene piuttosto spinte) per gran parte della prima puntata, fintanto che (nel frattempo sono passati mesi) l’uomo improvvisamente manca un appuntamento e scompare. Suonerebbe già come un campanello d’allarme, ma il giorno dopo lui spiega telefonicamente di essere dovuto tornare in Colombia nella sua città, Cartagena, per via di un incidente intercorso alla sorella. Camila prende allora la prima di una serie di pessime decisioni: fargli una sorpresa raggiungendolo a Cartagena nell’ospedale dove lui lavora. La sorpresa l’avrà lei (ovviamente), perché il chirurgo che incontra non è affatto l’uomo che ha conosciuto, ed è evidente che c’è stato un furto di identità. Tuttavia Camila ricorda il nome dell’esclusivo condominio dove Fernando le ha raccontato di abitare, e una volta lì incredibilmente lo pizzica, scoprendo che ha due figli, una moglie e un ricco suocero a capo di un importante impero immobiliare. Di lì poi la trama si complica all’infinito nel classico stile della telenovela sudamericana. Camila decide di assoldare l’autista che la sta scortando nei suoi giri per Cartagena per impersonare suo marito, e affittare un appartamento in quello stesso lussuoso condominio, diventando vicina di casa, amica (e stalker) della famiglia di Fernando (che in realtà si chiama Miguel).

Nel frattempo capiamo che c’è un intrigo ordito dal suocero di Miguel per liberarsi di lui, e parallelamente seguiamo (tra le altre sotto trame) le avventure sexy del cognato omosessuale, in un tripudio di scene di sesso gay che si alternano a quello etero. Il tutto mentre ci domandiamo (insieme all’autista e marito fake) dove Camila abbia trovato il denaro per abbandonare il suo lavoro di ballerina a Las Vegas e calarsi improvvisamente nella vita lussuosa di Cartagena. E soprattutto: che intenzioni ha?

 

Perché guardarla:

In realtà non c’è un vero motivo. Ripeto: la serie è un pretesto per mettere insieme una serie di scene soft porno sia etero che omosessuali, e tolte queste sinceramente non vale un granché. Quello che tuttavia mi ha incuriosito (e anche divertito) è la rappresentazione della ricca società colombiana, interamente collocata tra ville con piscina, ristoranti e bar di lusso, spa, uffici prestigiosi e automobili scintillanti appena uscite dal concessionario, dove le protagoniste, sempre truccatissime e coi capelli freschi di piega, si muovono indossando top, gonne corte, tacchi e spacchi vertiginosi(persino in ufficio) facendo tintinnare il carico di orecchini e bracciali.

Consiglio assolutamente la visione in lingua originale: tutto un “te quiero mucho” e un “mi amor”.

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