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Vasco Rossi è “Supervissuto” su Netflix

Vasco Rossi è “Supervissuto” su Netflix

 

Oltrepassata la settantina Vasco Rossi descrive sé stesso come un “sopravvissuto”: alle epoche che ha attraversato, dagli “Anni di piombo” alla pandemia, alla scelta di diventare padre, inconsueta per un rocker, ai gravi problemi di salute. È così che si racconta nella docuserie in 5 puntate Vasco Rossi – Il Supervissuto appena sbarcata su Netflix, scritta da Igor Artibani e Guglielmo Ariè, insieme a Pepsy Romanoff, storico manager del Blasco, che ne è anche regista.

 

Che cosa racconta:

La docu è stata in gran parte girata nei due anni di pandemia che hanno costretto Vasco a una pausa forzata da tour e concerti: lui si racconta in prima persona in uno stile molto sincero e colloquiale, e per nulla patinato.

Si parte dall’infanzia a Zocca, nel modenese, con Vasco bambino che vince un concorso canoro locale, l’ “Usignolo d’oro” e si arriva a Los Angeles (dove possiede una casa) passando per il successo e la “vita spericolata” degli anni Ottanta, il carcere – nel 1984, per detenzione di cocaina – e la decisione di mettere su famiglia, la depressione, i problemi di salute e il grande concerto Modena Park del 2017. La narrazione non svela nulla che già non si sappia, tuttavia ci mostra Vasco ripercorrere le tappe della propria vita e carriera tornando nei luoghi che sono stati importanti, con una enorme ricchezza di documentazione. Fotografie e filmati privati, spezzoni di registrazioni e concerti, ritagli di giornale, e le testimonianze di amici, colleghi e della moglie Laura Schmidt, da cui ha avuto il terzo figlio, Luca, incontrata nel 1986 quando lei aveva appena 17 anni e lui 34.

Perché guardarla:

Se siete appassionati di Vasco, è una miniera d’oro. Non bastasse c’è anche un inedito composto per l’occasione, Gli Sbagli Che Fai, a farle da sigla.

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Elisabetta Colangelo

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