No ci resta che il crimine – La serie debutta oggi su Sky

No ci resta che il crimine – La serie debutta oggi su Sky

Non ci resta che il crimine – La serie debutta oggi su Sky

 

È in arrivo oggi,  1° dicembre, su Sky  Non ci resta che il crimine – La serie praticamente un sequel seriale della trilogia cinematografica campionessa di incassi firmata da Massimiliano Bruno che ha debuttato nel 2019 – Non ci resta che il crimine, Ritorno al crimine e C’era una volta il crimine – che vedeva un gruppo di amici catapultati indietro nel tempo attraverso un cunicolo spazio temporale, alle prese con la banda della Magliana degli anni Ottanta.

I protagonisti della serie stavolta sono Gianmarco Tognazzi, Marco Giallini e Giampaolo Morelli, che riprendono i rispettivi ruoli affiancati da Massimiliano Bruno e dalla new entry Maurizio Lastrico, insieme a un numerosissimo cast corale nel quale compaiono anche Grace Eleanor Ambrose, Elisabetta Pellini, Daniela Virgilio, la produzione è firmata Sky Studios con Fulvio, Federica e Paola Lucisano per Italian International Film.

 

Che cosa racconta: Siamo a Roma in epoca attuale, e i nostri viaggiatori nel tempo sono ormai ricchi, Moreno (Giallini) è una star del rock, Claudio (Morelli) tenta di fare lo scrittore e sta per sposarsi, Gianfranco (Bruno) si dedica alla sperimentazione scientifica sullo spazio-tempo e Giuseppe (Tognazzi) amministra il patrimonio comune.

Tutto prende il via quando Giuseppe scopre di essere adottato e decide di recarsi di nascosto nel 1970, l’anno della sua nascita, per conoscere sua madre, della quale possiede soltanto una fotografia. A causa di una indagine della finanza che ha congelato il loro conti in banca, Claudio e Moreno decidono però di seguirlo per riportarlo a casa a sanare la situazione, di conseguenza si ritrovano tutti e tre negli ambienti romani della contestazione giovanile e delle lotte di classe dove fanno la conoscenza di Duccio Casati (Lastrico), un ricco borghese progressista che sostiene il movimento studentesco. Sfortunatamente il loro interferire con gli avvenimenti dell’epoca produce l’istaurarsi di una dittatura di stampo fascista nel tempo contemporaneo, e ai nostri non resta che tornare di nuovo indietro per infiltrarsi tra le fila dei cospiratori del Golpe Borghese e tentare di ristabilire l’asse della corretta realtà degli anni Duemila.

Perché guardarla: Come sottolineava il direttore delle produzioni originali Sky, Nils Hartman, Non ci resta che il crimine – La serie appartiene a quel filone “leggero” di cui fanno parte produzioni come I delitti del Barlume o Call my agent, e ha mantenuto quel taglio di comicità popolare che contraddistingue la cinematografia di Bruno, costellata di battute (e parolacce) che strappano la risata. Nello stesso tempo però, spiegava Bruno, vuole porsi anche come una riflessione più profonda: «Ho scelto il 1970 perché è l’anno in cui sono nato io, e mi sarebbe piaciuto moltissimo poter vedere come erano i miei genitori, e la mia città, Roma, a quei tempi. Gli anni Settanta, tuttavia, sono stati anche un’epoca di grande fermento sociale e politico, di impegno giovanile, mentre nei vent’anni successivi tutte quelle conquiste sono state calpestate da ideali edonistici e nichilisti. Oggi che quello spirito sta riemergendo insieme a un forte sentimento popolare, credo si importante imparare dalla storia».

 

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